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Anatolian Terrain (WIP)
Canadair replied to PureBlue's topic in Thirdwire: Strike Fighters 1 Series - Mission/Campaign Building Discussion
Well this is what I meant,,mayve gettign somethign from other terrains. And Isyanbul and yesilkoy is a must. And all the hotties at discos on the bosphorus Umut, of course that won't be FSX, who cares. That is not the aim of the terrain I guess, and whover comapres it FSX is an idiot. Actually thanks a lot for reviving this project As for the tiles, I agree with you. What happes is that anatolia is so varied as landscapes that none of the exisiting tiles can do jusctice. Sigh I MISS turkey -
Anatolian Terrain (WIP)
Canadair replied to PureBlue's topic in Thirdwire: Strike Fighters 1 Series - Mission/Campaign Building Discussion
Umut, I guess this is for SF2:E Which tile set are you planning to use? anatolia is not as arid as one would be thinking.. (there are pletny of forests, i know that all too well.), but maybe Ca stary's Autumn woe is too cold and "german" don't you think? Not to mention Greece..(that is not too arid as well). Maybe spring or summer WOE's tilesets would be better? I am not being nitpicking, I just would like your opinion. Actually since the CL215 is coming closer and closer, I can't wait to mod the terrain to relive the RL firefighting campaigns of 06, 07 08. Firefighitng campaing of 2009, sadly,, :crutch00: will be only for SFP, due to .. well you 've read my pm, about the reasons why. Oh and I am expecting bridges in Istanbul, of course. I wasn't allowed to fly underneath them RT, I want to do that in the least in SFP -
Screenshot Thread
Canadair replied to Dave's topic in Thirdwire: Strike Fighters 1 Series - General Discussion
I was waiting for this Aleks. Excellent -
Io invece sul prezzo ho da ridire, perchè come giustamente dici quello che costa 20 dollari, venti dollari vale. E questo è vero per tutta la serie, compreso la SF2. In effetti mi riferivo proprio alla vecchia buona versione SFP, quella per cui la maggiorparte dei mod funziona, rispetto a quella FX. Percorrere le mualttiere è in quel caso una tua scelta. Confermo che tale versione funziona benissimo con gli ultimi patch su vista.
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Ma santo cielo, sfp costa tre soldi. capisco che c'è la crisi, ma 20 usd? e poi guarda che le vie de signore sono infinite per procurarsi le altre versioni.(quelle giuste)
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SF2E also does WW2
Canadair replied to gregoryp's topic in Thirdwire: Strike Fighters 1 Series - Prop Heads Forum
Does all this mean that soon it will be possible a new release of BoB? Losing Bob has been the worst reade-off in exchange of oct08 patch updating. I have Vista, sadly and by running on the old patch I lose water and ground effect. -
Buongiorno Signorina Vanessa, come sta oggi? Hope you recovery well. Out of curiosity, which area of Italy are you stuck into? And me and all the italian forum users are available for quick italian lesson. Both in perfect and educated Dante Alighieri's sentences and terrible swearing, of course.
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Si in effetti, con le dovute proporioni alcuni conflitti dell'antichità avevano aspetti simili e devastazion commesunrabili ai conflitti ed alla guerre nucelari moderne. Ed erano combattuti "per procura" oppure si svolgevano tra fasi alternate di guerra fredda e calda, (il conflitto ittita-egiziano dura tra alterne fasi quasi 200 anni, dal 1500 ac al 1200 ac fino appunto al trattato di kadesh, stipoulato dopo l'epica omonima battaglia, in cui in effetti persero tutte e due le parti). Da notare che Kadesh si trova al confine tra Israele e Siria una zona insanguinata fino ad allora. Notiamo anche che nonostante il trattato di pace la "guerra fredda continuò" e per incredibile ironia, verso l'anno mille AC, all'alba dell'età del ferro, sia il regno di Egitto che l'impero Ittita subirono l'invasione dei misteriosi "popoli del mare", un massiccio e compelsso fenomeno migratorio che portò, per farla breve a quasi 300 anni di "medioevo" nel mediterraneo. L'impero ittita ne usci praticamente estino, lasciando il vuoto di potere in anatolia su cui si insedierà l'impero dei Persiani che si scontrenno con i Greci, mentre l'Egitto perde fortemente potere riducendosi alla larva di nazione che soccomberà alle armate di Alessandro Magno. Per inciso, anche gli achei vincitori di Troia, tornarono a casa solo per trovare l'invasione dei Dori, (che aprlavano greco, mentre gli achei NO) . Da questo "ritono a casa" sono nate tutte le leggende dei ritorni (NOSTOI, in greco) dalla guerra di Troia, di cui l'Odissea è solo il più famoso. i poemi omerici, scritti in greco, appaiono infatti, intorno al 700-600 AC, cioè dopo 300 anni di buio storico. Insomma il l mondo bipolare ittita-egiziano, è andato a soccombere non tanto per un'azione degli ittitti stessi o degliaegiziani l'uno contro l'altro, ma per la progressiva decadenza ed impoverimento di questa strategia della tensione, su cui si sono sovrappostei fenomeni migratori, di paesi più poveri e meno civili, che cercavano il loro spazio e che non hanno travolto solo le grandi cività ittita ed egiziana, ma anche le cviltà, appena medie come quella achea. Non vedete analogie? (vabbè la smetto, adoro la storia,,,)
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E invece ti sbagli, anche se Troy è una totale schifezza. Per anni abbiamo studiato che i colossali scontri di armate nell'Iliade erano fantasia e che in effetti l'assedio di Troia fu una scaramuccia. Tuttavia recenti studi provano che Troia, Iluim, oppure meglio ancora Wilusa era una città-stato legata a doppio filo al potentissimo impero ittita, e faceva da cuscinteeo, come tante altre citta della costa dell'asia minore, tra l'impero ittita stesso e la civiltà achea. l'impero ittita era fortemente impegnato in tentativo di distruzione mutua assicurata con il regno dei Faraoni, (di cui il trattato di Kadesh, conservato ad Istanbul, è uno dei più antichi trattati di pace e limitazione armamenti di cui abbiamo copia originale e scritta) e quindi potecva dedicare poche energie al teatro mediterraneo. Troia stessa era molto più grande come città del gruppo di rovine tutto sommato limitato che oggi è possibile visitare e si estendeva su tutta la piana dello Scamandro. E'abbastanza provato che se l'assedio non fu sicuramente una operazione colossale come Omero (o hollywood) descrivono, fu però sicuramente una campagna bellica di portata maggiore di quella che abbiamo finore pensato. Riferimenti bibliografici; questo è del 2007, ed è un libro scorrevole leggibilissimo e rigorosamente scinetifico aggiornato alle ultime scoperte http://www.hoepli.it/libro/la-guerra-di-tr...000004010000000
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Non solo, ma poichè le prestazioni di tutti gli aeromobili dimuiscono drasticamente con le quote , che senso ha lanciare da qualcosa che vola già? Certo ci si può sempre lanciare in picchiata, ma poi si deve risalire.. o no.. d'altra parte però una portaerei volante che possa appunto muoversi non solo sul mare sarebbe interessante. I progetti con dirigibie andavano in questa direzione ed avervano un senso ma sono improponibili oggigiorno. Anche se sull'uso del dirigibile ed i suoi vantaggi in molte applicazioni si potrebbe aprire tutto un thread. Cmq è improponibile pensare ad una portaerei volante oggigiorno basata sull soleevamento attraverso le formule della portanza. Poichè di antigravità non se ne parla nacora, direi che possiamo continaure a divertirci con i concetti da fantascienza I WIG, sono in effetti interessantissimi sipratutto per operazioni di pattugliamento marittimo e sbarco truppe, quasi meglio degli hovercraft in alcuni casi direi. Qualcuno sa perchè non hanno avuto successo? inoltre , quale è la sicurezza di un velivolo del genere in caso di mare grosso?
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..visto che è giovedi, e si può fare ancora campagna elettorale, visto che se ne è parlato, ecco a voi un bell'articoletto del Times, a detta di Berlusconi ispirato dalla sinistra italiana. Magari, vorrebbe dire che la sinistra italiana è viva.. date una letta e fatevene un'idea, ma fino a quando, aspetterete, fino a quando continuerete a non aprire gli occhi? The Clown’s Mask Slips Berlusconi must answer allegations of womanising and questions about inappropriate behaviour. The quality of government is a not a private matter The most distasteful aspect of Silvio Berlusconi’s behaviour is not that he is a chauvinist buffoon. Nor is it that he cavorts with women more than 50 years younger than himself, abusing his position to offer them jobs as models, personal assistants or even, absurdly, candidates for the European Parliament. What is most shocking is the utter contempt with which he treats the Italian public. The ageing Lothario may find it amusing, or even perhaps daring, to act the playboy, boasting of his conquests, humiliating his wife and making comments that to many women are grotesquely inappropriate. He is not the first or the only one whose undignified behaviour is inappropriate to his office. But when legitimate questions are asked about relationships that touch on the scandalous and newspapers challenge him to explain associations that, at best, are puzzling, the clown’s mask slips. He threatens those newspapers and televisions stations that he controls, invokes the law to protect his “privacy”, issues evasive and contradictory statements and then melodramatically promises to resign if he is caught lying. Mr Berlusconi’s private life is, of course, private. But as President Clinton found, scandal does not become high office. To his critics, Mr Berlusconi retorts that he still commands high popularity ratings, is very much in control of his Government and will not be intimidated by what he calls opposition attempts to smear him. Many may also say that Italy is not America: that the puritan ethic framing standards in the US has never dominated Italian public life, and that few Italians are shocked by womanising. This is patronising nonsense. Italians understand just as well as Americans what is and what is not acceptable. And like Americans, they regard a cover-up as contemptible. Few media outlets in Italy are able to make this point without fear of retribution. But to its credit La Repubblica has continually raised questions about the Prime Minister’s relationship with the 18-year-old Noemi Letizia, whose birthday gift of a necklace was the pretext for Mrs Berlusconi’s divorce action. To most of these questions, on the lips of every bemused Italian voter, there has been no satisfactory answer. When and how did he meet her family? Did Mr Berlusconi ask for photographs from a model agency and initiate contact with Ms Letizia? What truth is there in reports that dozens of young women were invited to parties at his Sardinian villa? Mr Berlusconi has promised to explain everything to parliament. But he can hardly have reassured his critics with his weekend injunction blocking publication of about 700 photographs purporting to show what went on at these parties. Nor is he helped by his hapless Foreign Minister, who attempted to defend his boss by pointing out that the age of consent in Italy was 14 — as if this were relevant. Does it all matter? Some Italians will say no. Others will say it is no business of outsiders. But Italian voters, in the run-up to the European elections, ought to reflect on how their Government is run, on the candidates thought suitable for Strasbourg and on the level of prime ministerial candour during political and economic turmoil. It concerns others too. Italy hosts the G8 meeting this year. Important discussions are taking place in that forum, where Western governments are pressing for greater co-operation in combating terrorism and international crime. Mr Berlusconi sees himself as a friend of Vladimir Putin. His country is an important member of Nato. It is also part of the eurozone, which is being tested by the global financial crisis. It is not only Italian voters who wonder what is going on. So do Italy’s nonplussed allies.
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Giusto per fare mente locale; chi mi conosce sa bene che non sono un moralista, anzi. Ma quest'uomo è alla follia. Siamo alle minorenni adesso. Veronica ha più cervello della media degli italiani. Infatti scrive .........quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e ancora più grave è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti. Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell’imperatore (tale SB, ndr). Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere Divorzieremo da Berlusconi, o lo meritiamo ancora?............ MILANO - "Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale". Dopo quasi trent'anni, i due si conobbero nel 1980 e si sposarono con rito civile il 15 dicembre 1990, le strade del presidente del Consiglio e di sua moglie, già spezzate sul piano sentimentale e personale, si dividono anche giuridicamente. Veronica Lario ha avviato le pratiche per la separazione e il divorzio da Silvio Berlusconi, portando a termine un percorso cominciato molto tempo fa come ammise lei stessa alla fine dell'estate 2008, quando confessò che all'eventualità di una separazione stava meditando da dieci anni. Ora ha scelto l'avvocato che la seguirà passo dopo passo davanti ai giudici: "Finalmente una persona di cui mi posso fidare fino in fondo". È una donna. Una professionista lontana dallo star system e dalla politica. L'ha sentita al telefono il primo maggio, l'avvocato era in vacanza su un'isola del Sud Italia. È stato in pratica il loro primo vertice sulla separazione. Veronica le ha spiegato: "Voglio tirare giù il sipario, ma voglio fare una cosa da persona comune e perbene, senza clamore. Vorrei evitare lo scontro". Il legale le ha risposto: "Stia tranquilla. Parto subito, prendo un aliscafo e rientro immediatamente a Milano. Lei è consapevole che non sarà facile e che dovrà sopportare attacchi pesanti? È sicura di volerlo fare?". Nella risposta non ci sono state esitazioni: "So tutto. Voglio andare avanti". Ieri le due donne si sono incontrate a Macherio per studiare la strategia e si rivedranno molto presto, all'inizio della settimana. Vogliono stringere i tempi, evitare il contropiede di un uomo sempre molto abile a ribaltare le situazioni, capace di convocare una conferenza stampa per dire che il divorzio lo ha deciso lui per primo, e non la "signora". Naturalmente nei giorni scorsi Veronica ne ha discusso con i figli e le persone più vicine, un paio di amiche molto care, sottolineando ancora una volta le ragioni del suo distacco dalla vita pubblica del marito e insistendo sull'importanza che rappresenta per una donna come lei il valore della dignità: "Ora sono più tranquilla - ha confidato loro - . Sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi qui. La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni". Per i suoi ragazzi - Barbara di 24 anni, Eleonora di 22 che studia negli Stati Uniti e Luigi di 20, il più legato al mito imprenditoriale e politico del papà - sono state ore di grande amarezza e di sofferenza, ma alla madre tutti e tre hanno assicurato che rispetteranno ogni sua decisione per dolorosa possa essere: "Non muoveremo mai un dito contro nostro padre, ma tu mamma fai ciò che ti fa stare bene". L'inizio della fine arriva la mattina di martedì 28 aprile. Veronica guarda i giornali, la sua attenzione si sofferma sull'articolo di "Repubblica" che svela come nella notte di domenica il premier si sia presentato a sorpresa in una villetta di Casoria, dove si celebravano i diciott'anni di Noemi Letizia. Lei è bella, bionda, studia da grafica pubblicitaria a Portici e sogna una carriera televisiva, tanto che avrebbe inviato il suo "book" fotografico al presidente del Consiglio in persona. Un album che avrebbe provocato la scintilla. Accanto a Noemi ci sono il padre Elio e la madre Anna. La ragazza chiama Berlusconi "papi", ai giornalisti dirà più tardi che lo conosce da tempo e che spesso lo va a trovare a Milano e Roma, "perché lui, poverino, lavora molto e non può sempre venire a Napoli". Il Cavaliere le ha portato un regalo, una collana d'oro giallo e bianco con pendente di brillanti. C'è chi mormora anche le chiavi di un'auto, ma Noemi smentisce. Veronica legge e rimane stupefatta, chiama al telefono un'amica: "Basta, non posso più andare a braccetto con questo spettacolo". A Roma infuria la polemica sulle "veline" pronte a entrare nelle liste elettorali del Pdl e ci sono, soprattutto, quella ragazzina di Casoria, Noemi, e la sua mamma Anna che si rivolgono a Berlusconi con gli affettuosi diminutivi di "papi" e "papino". Veronica non ce l'ha né con le giovani donne aspiranti europarlamentari né con Noemi. Interpreta la loro parabola quasi epicamente, come "figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica". La sconcerta, però, che il metodo da "ciarpame politico" non faccia scandalo, che quasi nessuno si stupisca, che "per una strana alchimia il paese tutto conceda e tutto giustifichi al suo imperatore", come racconta a chi le sta vicino. Quell'imperatore è ancora suo marito ed è il padre dei suoi figli, un padre che, seppure invitato, non ha mai partecipato alla festa dei loro diciott'anni. Di fronte alla nuova pubblica offesa sceglie di replicare pubblicamente con una dichiarazione che manda all'agenzia Ansa soltanto dopo le dieci di sera. È stato infatti un giorno di angoscia a villa Belvedere. Barbara, incinta di sette mesi del suo secondo figlio, è stata ricoverata all'ospedale San Raffaele. Sono lunghe ore di ansia, c'è il rischio di un parto prematuro. Veronica Lario ha in casa il nipotino Alessandro, chiede alla segretaria Paola di fermarsi fino a mezzanotte. La misura è colma, il "ciarpame" non è soltanto politico. La mattina successiva Berlusconi dalla Polonia attiva la cortina fumogena e la contraerea dopo una notte di rabbia. Ordina che le "veline" spariscano quasi tutte dalle liste europee, ridimensiona il rapporto con Noemi a una antica conoscenza con il padre ex autista di Craxi (notizia poi smentita da Bobo Craxi e cancellata comicamente addirittura da un comunicato di Palazzo Chigi) e liquida con una battuta maschilista e greve l'indignazione della moglie, evitando di pronunciarne il nome e il ruolo: "La signora si è fatta ingannare dai giornali della sinistra. Mi spiace". Rientrato a Roma, annulla un incontro in calendario per il giorno successivo con il presidente della Camera Gianfranco Fini. La sua intenzione è di andare a Milano, come fece due anni or sono, per ricucire lo strappo con Veronica. Non ci andrà, lo ferma la sua fidatissima segretaria Marinella. Veronica Lario, infatti, l'ha appena chiamata: riferisca a mio marito che non mi si avvicini, non ho più nulla da dire e nulla da ascoltare, tutte le parole sono state consumate. Giovedì i giornali del Cavaliere e i blog del Pdl fanno capire all'ex first lady di Macherio che aria tira. Dietro al "come si permette?" si scatena una minacciosa muta di cani. Il quotidiano "Libero" pubblica nella testata di prima pagina tre fotografie in bianconero della giovane attrice Veronica Lario a seno nudo. Il messaggio è più che mai trasparente, sembra arrivata l'ora dell'olio di ricino. Quando vede quelle fotografie la moglie del premier capisce, se ce ne fosse ancora bisogno, di essere davvero sola e di essere minacciata. In quelle foto si sente "come davanti a un plotone di esecuzione qualche secondo prima della fucilazione". Alla figlia Barbara dice: "Sono molto preoccupata di ciò che potrà accadere, ma ho la libertà per andare avanti". Cala il sipario. La lettera affidata a "Repubblica" due anni fa da Veronica era un ultimatum. Qualche ora dopo Berlusconi inviò le sue scuse pubbliche alla moglie. Era il 31 gennaio 2007: "La tua dignità non c'entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagattella di un momento". A sigillo un grande bacio. Qualche mese dopo, ad appannaggio esclusivo dei settimanali patinati della famiglia, arrivarono le passeggiate della coppia mano nella mano nel giardino della villa in Costa Smeralda e sui moli di Portofino. Immagini che oggi sembrano lontanissime. "Mi domando in che paese viviamo - ha raccontato Veronica l'altro giorno a un'amica - , come sia possibile accettare un metodo politico come quello che si è cercato di utilizzare per la composizione delle liste elettorali del centrodestra e come bastino due mie dichiarazioni a generare un immediato dietrofront. Io ho fatto del mio meglio, tutto ciò che ho creduto possibile. Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile. Credevo avessero capito, mi sono sbagliata. Adesso dico basta".
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tanto per continuare, perchè non resistevo , guardate le dieci comande di domzauker a berlusconi su www.donzauker.it Poi scrolalte un pochino sul sito di donzauker e scoprirete che anche il suo staff ha subito attacchi dai seguaci del Cavalierotto, con il solito appellattivo di "comunisti".. mah.. poi di umore buono e dopo avere ridicolizzato il nano guardate i link alla dieci domande di Republlica.. e leggete questo. ROMA - Dopo Repubblica, l'organizzazione no-profit britannica Open Democracy, che promuove il rispetto dei diritti umani e della democrazia, rivolge a Silvio Berlusconi altre dieci domande. Sul sito, Geoff Andrews - accademico e cronista esperto di affari italiani, oltre che autore di un libro recente sul nostro paese, pubblicato in Gran Bretagna e tradotto anche in Italia, intitolato "Un paese anormale" - chiede al presidente del Consiglio di fare chiarezza su diversi temi. Ecco il testo dell'articolo pubblicato in inglese sul sito di Open democracy: Caro signor Berlusconi, Sono passate quasi tre settimane dalla pubblicazione su Repubblica delle dieci domande riguardo la sua relazione con Noemi Letizia. Lei ha scelto di non rispondere, sostenendo che l'iniziativa del giornale era parte di una campagna organizzata dalla sinistra. Nelle settimane successive, lei ha accusato Repubblica di aver orchestrato un complotto di sinistra che si è esteso alla stampa internazionale, coinvolgendo, fra gli altri il Times e l'Economist. Nello stesso periodo, lei ha anche descritto il Parlamento italiano come "inutile" e i giudici come motivati "dall'odio" e dalla "gelosia". Mancano solo pochi giorni alle elezioni europee, che si terranno negli Stati membri dal 4 al 7 giugno, e in Italia il 6 ed il 7 giugno. Poi l'Italia ospiterà il G8 all'Aquila dall'8 al 10 luglio. La sua risposta, ancora una volta, ha sollevato dubbi di interesse pubblico più ampio, sul suo comportamento come primo ministro italiano. Vorrei rivolgerle anch'io altre dieci domande. 1) Lei ha rivolto molte critiche al ruolo della stampa in questo caso, nonostante il fatto che Il Giornale (quotidiano di proprietà della sua famiglia), come altri giornali, abbiano difeso regolarmente la sua condotta. Pochi primi ministri hanno questo privilegio, tuttavia lei continua ad insistere sul fatto che la stampa le è contro. Qual è il suo concetto, allora, di stampa libera? Per esempio, porrebbe condizioni alle critiche che la stampa può muovere al primo ministro? 2) Le ha accusato la Repubblica di "sfruttare questioni private per fini politici". Eppure, i confini fra "pubblico" e "privato" nella sua vita politica spesso si sovrappongono, soprattutto per il fatto che lei possiede diversi quotidiani e stazioni televisive e allo stesso tempo detiene il potere politico. Lei accettò di risolvere il "conflitto di interessi" entro 100 giorni dalla sua entrata in carica, eppure nulla è stato fatto ancora. Questa situazione solleva ampie critiche in Europa. Perché non ha risolto il "conflitto di interessi" e non crede che esso presenti un problema per la democrazia italiana? 3) Il 21 maggio 2009 lei ha descritto il Parlamento italiano come "inutile", suggerendo che solo 100 parlamentari sarebbero sufficienti per svolgere il loro compito in modo efficace. Allo stesso tempo, sostiene che il popolo italiano sia "con lei". E' sua opinione, quindi, che il popolo italiano sarebbe felice di darle più potere per far funzionare le cose in modo più efficace? 4) Lei ha paragonato il ruolo del governo a quello di un'azienda privata e in un confronto fra legislatori e imprenditori, considera migliori i secondi. Comprende la differenza fra essere un uomo d'affari di successo e uno statista di successo? 5) Il 19 maggio, un tribunale italiano ha emesso una sentenza secondo la quale lei ha corrotto l'avvocato inglese David Mills, pagando 600,000 sterline perché testimoniasse il falso a suo favore. Mills è stato condannato a febbraio, lei invece è stato protetto da una legge che le garantisce l'immunità varata sotto il suo governo. Lei ha detto che riferirà in Parlamento sulla questione "appena ne avrà il tempo", ma non prima delle elezioni europee. Perché e quando saranno fatte queste dichiarazioni al Parlamento? 6) Oltre alle critiche rivolte al Parlamento italiano, lei attacca regolarmente i giudici per il loro "pregiudizio" e la loro "insanità". Lei è stato recentemente oggetto di critiche per aver insidiato le procedure costituzionali, cosa che ha portato ad un contrasto con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, recentemente, in particolare, per il caso del diritto a morire di Eluana Englaro. E' stato detto che lei stesso aspira a succedere a Napolitano. Può confermare la sua intenzione di voler diventare presidente della Repubblica? E in che modo arriverebbe a ricoprire questo ruolo? 7) A luglio 2009 lei ospiterà il summit del G8 all'Aquila. In precedenti occasioni internazionali e riunioni con leader mondiali, lei ha avuto problemi di comunicazione con alcuni dei suoi pari. Crede che ce ne saranno altri quest'anno? 8) Quali sono, a suo giudizio, i maggiori successi che ha conseguito come primo ministro italiano? 9) Nelle scorse settimane, lei ha negato di essere stato coinvolto direttamente nel processo di selezione di showgirl televisive come candidate parlamentari per il suo partito, anche se il suo quotidiano Il Giornale, lo ha ammesso. Può chiarire se è stato o meno coinvolto nel processo di selezione? 10) Infine, perché Noemi Letizia, la sua amica diciottenne di Napoli, la chiama "papi"? Cordialmente, Geoff Andrews Geoff Andrews is staff tutor in politics at the Open University. He is the author of Not a Normal Country: Italy After Berlusconi (Pluto, 2005), published in Italian as Un Paese Anormale (effepilibri, 2007); and of The Slow Food Story: Politics and Pleasure (Pluto Press / McGill-Queen's, 2008). Geoff Andrews is also an associate editor of Soundings. His website is http://www.geoffandrews.net/
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Caro X, come ti ho giò detto, ne abbiamo già parlato, una destra sociale coem al suggerisci tu, mi piace anche. Però sorge spontaneo il sospetto che tu ci stia prendendo un pò per i fondelli, visto che la tua proposta pur interessante è però difficilmente attuabile e slegata dalla realtà quotidiana della quale stiamo parlando. Insomma, ci sei, o ci fai? Se ti itneressa partecipare al dibattitto politico che ceroc di portare avanti su questo forum sei estramenente benvenuto. Ma se deiv idorttare la questione con ragionamenti insensati, anacronistici, utopici ed inattaubili, questi sono i thread sbagliati.
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..preparano i Dragunov, armano i Sukhoi con Archer ed Adder, questa roba qui. In effetti, a parte gli scherzi, il rischio grosso è proprio questo, che l'allarme sociale tenuto nascosto si mostri all'improvviso in tutto il suo orrore facendo aprire gli occhi a tutti all'improvviso. Da questo ne può risultare solo pericoli e sofferenze per tutti, come perlatro la storia ci ha già msotrato.. già la storia.. quella che hanno fatto elimnare dai programmi scolastici.. (NB. anche a me succede la stessa cosa Spillo. Non sono comnunista , ma ormai comincio a crederci i esserlo. Roba da matti. Non sapendo che dre insultano gli altri. come se poi comunismo fosse in sè un insulto, cosa che non è affatto, come qualunque appellativo rivolto a qualcuno e basato sulle sue convinzioni politiche, religiose, o caratteristiche razziali. Sono dati di fatto, non insulti. )
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Come sicuramente tutti sapete, durante il G8 a Genova del 2001, con l'auspicio di un decreto del governo di allora, che era un governo berlusconi, si consumarono terribili violenze e vere e proprie torture nella caserma di bolzaneto. Dopo 7 anni di processo la sentenza è stata un nulla di fatto. NONOSTANTE le percosse, le umiliazioni, e via dicendo siano state PROVATE e non siano , "fabbircazioni della sinistra" coem direbbe qualcuno quando non sa cosa dire, le sentezne sonos tate relativamente miti. questo perchè in Italia, un paese nato sul sangue dei patrioti tirturati ed uccisi dai regimi Austro-ungarico e Vaticano, la TORTURA non è reato. ebbene si, bambini miei, il Lodo alfano è legge dello stato, la tortura se pò fa. Dedicate qualche minuto a leggere l'articolo che segue , pubblicato nel 2008. ho sottolineato le ultime righe, perchè se da un aprte mi aggiungo al sentimento di pietà umana per gli sventurati di bolzaneto, dall'altra mi preoccupo per il precendente che questa triste vicenda ha marcato. Le campane suonino a morto: è morta la giustizia. Non era la “punizione” degli imputati il cuore del processo per le violenze di Bolzaneto. Quel processo doveva dimostrare (e ha dimostrato in modo inequivocabile, a nostro avviso) che può nascere senza alcuna avvisaglia, anche in un territorio governato dalla democrazia, un luogo al di fuori delle regole del diritto penale e del diritto carcerario, un “campo” dove esseri umani – provvisoriamente custoditi, indipendentemente dalle loro condotte penali – possono essere spogliati della loro dignità; privati, per alcune ore o per alcuni giorni, dei loro diritti e delle loro prerogative. Nelle celle di Bolzaneto, tutti sono stati picchiati. Questo ha documentato il dibattimento. Manganellate ai fianchi. Schiaffi alla testa. Tutti sono stati insultati: alle donne è stato gridato “entro stasera vi scoperemo tutte”. Agli uomini, “sei un gay o un comunista?”. Altri sono stati costretti a latrare come cani o ragliare come asini. C’è chi è stato picchiato con stracci bagnati. Chi sui genitali con un salame: G. ne ha ricavato un “trauma testicolare”. C’è chi è stato accecato dallo spruzzo del gas urticante-asfissiante. Chi ha patito lo spappolamento della milza. A. D. arriva nello stanzone della caserma con una frattura al piede. Lo picchiano con manganello. Gli fratturano le costole. Sviene. Quando ritorna in sé e si lamenta, lo minacciano “di rompergli anche l’altro piede”. C’è chi ha ricordato in udienza un ragazzo poliomielitico che implora gli aguzzini di “non picchiarlo sulla gamba buona”. I. M. T. ha raccontato che gli è stato messo in testa un berrettino con una falce e un pene al posto del martello. Ogni volta che provava a toglierselo, lo picchiavano. B. B. era in piedi. Lo denudano. Gli ordinano di fare dieci flessioni e intanto, mentre lo picchiano ancora, un carabiniere gli grida: “Ti piace il manganello, vuoi provarne uno?”. Percuotono S. D. “con strizzate ai testicoli e colpi ai piedi”. A. F. viene schiacciata contro un muro. Le gridano: “Troia, devi fare pompini a tutti”. S. P. viene condotto in un’altra stanza, deserta. Lo costringono a denudarsi. Lo mettono in posizione fetale e, da questa posizione, lo obbligano a fare una trentina di salti mentre due agenti della polizia penitenziaria lo schiaffeggiano. J. H. viene picchiato e insultato con sgambetti e sputi nel corridoio. Alla perquisizione, è costretto a spogliarsi nudo e “a sollevare il pene mostrandolo agli agenti seduti alla scrivania”. Queste sono le storie ascoltate, e non contraddette, nelle 180 udienze del processo. È legittimo che il tribunale abbia voluto attribuire a ciascuno di questi abusi una personale, e non collettiva, responsabilità penale. Meno comprensibile che non abbia voluto riconoscere – tranne che in un caso – l’inumanità degli abusi e delle violenze. Era questo il cuore del processo. Alla sentenza di Genova si chiedeva soltanto di dire questo: anche da noi è possibile che l’ordinamento giuridico si dissolva e crei un vuoto in cui ai custodi non appare più un delitto commettere – contro i custoditi – atti crudeli, disumani, vessatori. È possibile perché è accaduto, a Genova, nella caserma Nino Bixio del reparto mobile della polizia di Stato tra venerdì 20 e domenica 22 luglio 2001, a 55 “fermati” e 252 arrestati. È questo “stato delle cose” che il blando esito del giudizio non riconosce. È questa tragica probabilità che il tribunale rifiuta di vedere, ammettere, indicarci. Nessuno si attendeva pene “esemplari”, come si dice. Il reato di tortura in Italia non c’è, non esiste. Il parlamento non ha trovato mai il tempo – in venti anni – di adeguare il nostro codice al diritto internazionale dei diritti umani, alla Convenzione dell’Onu contro la tortura, ratificata dal nostro Paese nel 1988. Agli imputati erano contestati soltanto reati minori: l’abuso di ufficio, l’abuso di autorità contro arrestati o detenuti, la violenza privata. Pene dai sei mesi ai tre anni che ricadono nell’indulto (nessuna detenzione, quindi). Si sapeva che, in capo a sei mesi (gennaio 2009), ogni colpa sarebbe stata cancellata dalla prescrizione. Il processo doveva soltanto evitare che le violenze di Bolzaneto scivolassero via senza lasciare alcun segno visibile nel discorso pubblico. Il vuoto legislativo che non prevede il reato di tortura poteva infatti consentire a tutti – governo, parlamento, burocrazie della sicurezza, senso comune – di archiviare il caso come un imponderabile “episodio” (lo ripetono colpevolmente oggi gli uomini della maggioranza). Un giudizio coerente con i fatti poteva al contrario ricordare che la tortura non è cosa “degli altri”. Il processo doveva evitare che quel “buco” permettesse di trascurare che la tortura ci può appartenere. Che – per tre giorni – ci è già appartenuta. I pubblici ministeri sono stati consapevoli dell’autentica posta del processo fin dal primo momento. “Bolzaneto è un “segnale di attenzione”", hanno detto. È “un accadimento che insegna come momenti di buio si possono verificare anche negli ordinamenti democratici, con la compromissione dei diritti fondamentali dell’uomo per una perdurante e sistematica violenza fisica e verbale da parte di chi esercita il potere”. I magistrati hanno chiesto, con una sentenza di condanna, soprattutto l’ascolto di chi ha il dovere di custodire gli equilibri della nostra democrazia, l’attenzione di chi ostinatamente rifiuta di ammettere che, creato un vuoto di regole e una condicio inhumana, “tutto è possibile”. Bolzaneto, hanno sostenuto, insegna che “bisogna utilizzare tutti gli strumenti che l’ordinamento democratico consente perché fatti di così grave portata non si verifichino e comunque non abbiano più a ripetersi”. È questa responsabile invocazione che una cattiva sentenza ha bocciato. Il pubblico ministero, con misura e rispetto, diceva alla politica, al parlamento, alle più alte cariche dello Stato, alla cittadinanza consapevole: attenzione, gli strumenti offerti alla giustizia per punire questi comportamenti non sono adeguati. Non esiste una norma che custodisca espressamente come titolo autonomo di reato “gli atti di tortura”, “i comportamenti crudeli, disumani, degradanti”. E comunque, il pericolo non può essere affrontato dalla sola macchina giudiziaria: quando si muove, è già troppo tardi. La violenza già c’è stata. I diritti fondamentali sono stati già schiacciati. La democrazia ha già perso la partita. I segnali di un incrudelimento delle pratiche nelle caserme, nelle questure, nelle carceri, nei campi di immigrati – dove i corpi vengono rinchiusi – dovrebbero essere percepiti, decifrati e risolti prima che si apra una ferita che non sarà una sentenza di condanna a rimarginare, anche se quella sentenza fosse effettiva (come non era per gli imputati di Bolzaneto). L’invito del pubblico ministero e una sentenza più coerente avrebbero potuto e dovuto indurre tutti – e soprattutto le istituzioni – a guardarsi da ogni minima tentazione d’indulgenza; da ogni volontà di creare luoghi d’eccezione che lasciano cadere l’ordinamento giuridico normale; da ogni relativizzazione dell’orrore documentato dal processo. Al contrario, la decisione del tribunale ridà fiato finanche a Roberto Castelli, ministro di giustizia dell’epoca: in visita nel cuore della notte alla caserma, bevve la storiella che i detenuti erano nella “posizione del cigno” contro un muro (gambe divaricate, braccia alzate) per evitare che gli uomini molestassero le donne. “Bolzaneto” è una sentenza pessima, quali saranno le motivazioni che la sostengono. È soprattutto una sentenza imprudente e, forse, pericolosa. Nel 2001 scoprimmo, con stupore e sorpresa, come in nome della “sicurezza”, dell’”ordine pubblico”, del “pericolo concreto e imminente”, della “sicurezza dello Stato” si potesse configurare un’inattesa zona d’indistinzione tra violenza e diritto, con gli indiscriminati pestaggi dei manifestanti nelle vie di Genova, il massacro alla scuola Diaz, le torture della Bixio. Oggi, 2008, quelle formule hanno inaugurato un “diritto di polizia” che prevede – anche per i bambini – lo screening etnico, la nascita di “campi di identificazione” che spogliano di ogni statuto politico i suoi abitanti. Quel che si è intuito potesse incubare a Bolzaneto, è diventato oggi la politica per la sicurezza nazionale. La decisione di Genova ci dice che la giustizia si dichiara impotente a fare i conti con quel paradigma del moderno che è il “campo”. Avverte che in questi luoghi “fuori della legge”, dove le regole sono sospese come l’umanità, ci si potrà affidare soltanto alla civiltà e al senso civico delle polizie e non al diritto. Non è una buona cosa. Non è una bella pagina per la giustizia italiana. Se poi avete voglia di continuare a leggere, leggete anche questo. hjo aggiunto questo articolo perchè mi piac emolto come è scritto, ma lo ho psotato dopo perchè l'articolo precedente è più fattuale ed ogettivo, mentre questo sebbene toccante e vero, è più poetico. Ed abbiamo bisogno di fatti, non poesie. C’era un volta una serie di fabbricati, all’apparenza non troppo accogliente, isolata dai rumori del mondo, da cui il mondo era isolato, possiamo d’ora innanzi chiamarlo Castello di Bolzaneto. Come ogni castello che si rispetti, anche questo aveva le sue carceri e i suoi angusti corridoi, come ogni castello che si rispetti, anche questo ha i suoi fantasmi. Se vi fosse permesso di visitarlo non dovreste attendere molto prima di udire il riecheggiare delle urla di dolore degli uomini ivi torturati, dei singhiozzi carichi di angoscia di chi non sapeva cosa gli sarebbe successo, delle risa assurde e beffarde dei carcerieri. Molto spesso abbiamo guardato con disprezzo ad altri castelli, come quello di Guantanamo o di Abu Ghraib, impari in scelleratezze, molto spesso ci siamo dimenticati, o non abbiamo mai saputo, che non serviva andare oltreoceano o in Iraq, per raccogliere materiale per le storie dell’orrore. Provate a immaginare circa novanta manifestanti rinchiusi tra le mura di questo castello, spesso nudi e costretti a stare in piedi, minacciati; immaginate i segni della violenza sui loro corpi, immaginate il terrore nei loro occhi. Supponiamo pure che questi manifestanti avessero torto, che non tutti fra loro fossero pacifici, che meritassero di venir sequestrati dalla polizia e di venir schedati, o anche incarcerati. Sequestro. Schedatura. Fermo. Incarcerazione. Operazioni di procedura. Minaccia di stupro. Umiliazioni corporali. Lesioni gravi. Manganellate. Non sono operazioni legittimate dalla procedura. Picchiare un ragazzo francese di quindici anni finché non firma una dichiarazione in italiano che lui non è in grado di tradurre non è una procedura. Strappare piercing, spegnere sigarette sulla pelle, fare gli sgambetti a uno zoppo, divaricare le dita di una mano finché la carne non si strappa, non sono operazioni di procedura. Immaginate ora di avere un giorno qualcosa per cui volete far ascoltare la vostra voce, immaginate di decidere un giorno di manifestare per qualcosa in cui credete. Immaginatevi incarcerati, picchiati e mortificati, immaginatevi abbandonati e soli, solo perché quello in cui credete è ritenuto sbagliato. Immaginatevi anni dopo, svegliati dall’incubo che qualcuno di nuovo vi venga a prelevare nella notte; immaginatevi guardare allo specchio la cicatrice che ancora avete sulla schiena, ricordare che l’avete perché siete stati così stupidi da credere che la polizia non vi avrebbe fatto niente se manifestavate pacificamente. Immaginatevi a medicare le ferite di vostro figlio, uscito dal suddetto castello, di cui voi per giorni non avete sentito più nulla. Immaginatevi pensionati, a guardare la televisione, e vedere vostro figlio che muore. Ora che avete immaginato che queste cose vi accadano, provate a immaginare come vi sentireste se tutto ciò venisse dimenticato. Pensate che conseguenze può avere il fatto che ciò venga dimenticato. C’era una volta un ragazzo, chiamiamolo Massimo Costantini, ipotizziamo che sia un medico, e che fosse presente al sequestro, che ha detto: “Non mi era mai successo di vedere una scena come quella, starci in mezzo, viverla, poi tornare a casa, svegliarmi la mattina e avere la sensazione di non essere creduto.[…] Ho pensato a Primo Levi. Davvero, mi sono ricordato all’improvviso di libri letti tantissimi anni fa: non ti crederanno, e quelli che c’erano dimenticheranno”. C’erano una volta tante storie simili a questa, c’erano una volta tanti castelli e tanti protagonisti che potrebbero avere il nostro nome e la nostra faccia, un giorno. Tutte queste storie meritano di essere dimenticate? Meritano l’indifferenza? Le lacrime di persone che hanno visto strapparsi i propri diritti al ritmo delle manganellate, degli sputi e delle minacce, meritano l’indifferenza? C’era una volta questa storia, che continua a essere raccontata solo nel silenzio. E ci sarà ancora. E forse ci sarà anche per noi. Finché ci ostineremo a dimenticare.
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Caro X, come ti ho già scritto le tue idee mi vanno anche bene. Mi piace anche l'A.N.S.I. Però la questione è molto seria, e buttarla in vacca ea asghignazzare non risolve molto,
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Una reazione tutto sommato composta. Mi aspettavo che Veronica venisse torturata ed uccisa. E comunque non cambia nulla. Il punto non è l'infedeltà, è la frequentazione di una minorenne dal punto di vista legale Dal punto di vista dell'immagine, quella della demagogia di Berlusconi, presidente degli umili che va alle feste di compleanno di provincia Dal Punto di vista culturale, le allucinanti interviste rilasciate da noemi, del tipo, "..farò spettacolo o politica, papi silvio mi aiuterà" che denotano il pesante vuoto ideologico, il fatto che la politica e lo spettacolo siano la stessa cosa, l'una in alternativa all'altra, ed in generale una colossale ignoranza. una volta era ilmondo dei book nel senso di cultura e lettura. Oggi sono invece i book fotografici delle starlettes.. ma tanto.. con un parlamento ridotto... Raccontino, vah, questa volta neanche fantascienza, ma qualunque salotto italiano, dove due amici, guardano la TV.. Gino si siede, dà un'occhiata al Tg sul megaschermo senz'audio. - Cos'è tutta 'sta polemica sulle veline? - Ma niente - sbuffa Max - quei froci dei comunisti gli danno addosso perché vuole portare un po' di figa in parlamento. - Che froci. Max annuisce, e continua. - Magari lo facesse. Tanta figa, anzi, solo figa dovrebbe esserci in parlamento. Fuori tutti quei parassiti, quei cessi, quei froci comunisti, e dentro solo fighe. Mille! - Ma non ha detto che vuole solo 100 parlamentari?.... - Allora cento...cento fighe, tutte vestite uguali tipo ballerine, con la minigonna da segretaria porcona, come quella rossa che stava da Vespa senza mutande. Quelle sì che varrebbe la pena di pagarle, almeno ci sarebbe qualcosa da vedere al Tg! Ridono. - E i ministri? - Tutte fighe pure quelle! Gino s'illumina. - Bello!...Ma poi le cose da fare chi le decide? - Lui, no? - Tutte? - Certo, è così anche adesso. Li hai visti i ministri che ha ora? Quel nano isterico, quel terrone con gli occhi da rospo... cosa vuoi che decidano quelli lì? Decide tutto lui, no? - E la Confindustria, il Vaticano, gli americani?.... Max sogghigna. - Si mette d'accordo. Gli passa un po' di figa... - Anche al Vaticano? - Minorenne. Sghignazzano. Gino apre una birra, poi torna perplesso. - E la crisi? - Ci arrangiamo. Aspetta che tolga un po' di tutte quelle leggi, e vedrai. Io, se non ci avessi la stecca da dare alla Finanza.... - E i negri? - Li buttiamo a mare, cazzo! Che ci vuole? - Tutti? - Teniamo solo quelli che servono per i pomodori, e le vecchie paralitiche. Il resto, a mare. Gino sorride, sognante. - Bello... - Ce la facciamo, vedrai. C'è lui.... - E' un grande. Annuiscono lentamente, in silenzio.
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Ma non siamo già troppi, come umani in generale ed italiani in particolare? E magari nel frattempo che si attui il piano "X", si può decidere di votate giusto o meno peggio possibile..
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Afghanistan Campaign Install
Canadair posted a topic in Thirdwire: Strike Fighters 1 Series - Mission/Campaign Building Discussion
The waterbomber project is currently on hold, since I lack the skills needed to make a decent CL215/415, and it is hard to gather intersest about this "niche" scenario. Plus, with summer coming, I got a huge real-time dose of water bomber training, and I am pretty done for now But, I started another project, taking advantage of ghepard Afghanistan. An Afghanistan install is intersting because: -It is a tribute to the Soldiers fighting there. (hello EricJ) -It is intersting because on the news daily -It involves modern airplanes -There is a terrain ind evelopment by Ghepard -it offers the chance to do a Russian Afghan Campaign -it is mostly ground moving, and agaisnt a low technology enemy. different from the usual dodge sam and bang migs -it is relaxing for the above reason, yet can be easily made demanding, (for example adding "civilists" close to "taliban", with a negative score if hit -It is a Desert environment with canyons and mountains, fun to fly on -it is good for a quick singlemission and offers ground for a campaign. -it is a n "easy" project since 100% of the stuff is already there , or with suitable, reasonable placeholders The install is coming along pretty easily. I picked the following ground objects. this part is 85% ready. Most sams and MBT have been removed, abd ghepard objestcs adeed making this pretty a infantry-scenario. and airplanes, this part is 75% ready. Some loadouts need to be optimized, and maybe some skins not relevant to the scenario should be removed. Needs to be said that I picked airplanes at the best of my knowledge. It is very hard to find a list of squadrons deployed in afghanistan. for example I don't know about which AC-130 was involved. Or if French Airforce is involved at all. althoguh I ve seen some M2000D refuel.Some planes are placeholders (i.e C-141A for the C-17, lovely jul'Zeewolf for the AH-64) Some are betas with a final coming soon (GR7)..Some are russian mudmovers, for historical reasons. (Soviet, according to ghepaqrd isntructiosn is labeled as FRIENDLY). Some ar ejsut too fun not add, like the Skorpion At the moment the whol install is 8 GB. But alone the weapon folder is 854 MB since it comes from my one and all isntall. Trimming ehre and there it is reasonable to go down to a 6 GB, perhaps 5 removing all the .cat files. The base isntall is WOI. the terrain is ghepard's, revised with a lovely set of hires WOI textures I ve found on CA, I can't recall who did them,,please came out of the closet!). Less or more, eventually it would be a DesertStorm size oepration, but 99% of vehicle and planes are there. the menu system uses the USNF template made by kout. (30% complete, too many pics to choose from!) It is not impossible or unrealistic to came to total download a'la DS, if there is any interest. At the moment single mission are pretty fun to fly, but Id like a campaign, and scriptetd mission. (compntr, where are you?) The main question and main starring and inspirer is here Ghepard. Are you going, to release eventually a 1.0 version? (Maybe as an idea including some FARP for harriers and helos. There are some lovely in the Harrier campaign made by JSF_aggie.) Moving on to a Campaign and scripted mission would really benifit from a terrain that you consider compelted. Obviously this is not a demand, just a mere request about your plans, in order to eventually plan ahead some modding. -
In linea di principio e con l'eccezione del tocco di xenofobia, visto che di stranieri potremmo aver bisogno durante la rieducazione, sono completamente d'accordo con te ed il programma senza alcuna ironia mi piace MOLTISSIMO in ogni suo aspetto. NON sto SCHERZANDO. Nel frattempo però che facciamo il golpe il cui programma descrivi ind ettaglio, e prima però dia rrivare al golpe stesso, cosa possiamo fare, restando con i piedi per terra?
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Infatti da noi si chiama SB e i porci ci sono dapperutto e la gente quando ha capito che sono porci non li vota più, facile no? Vedi in inghilterra tutto questo casino per le (trascurabili) note spese indebite di alcuni parlamentari. Tanta feccia c'era già prima. Se come dici più avanti , con i moralismi non si ottiene nulla, si ottiene meno ancora con questa xenofobia dilagante. In questo caos si deve far rispettare la legge, sicuro, a partire dalla corruzione morale e finanziaria, dalla circuizione di minorenni, dalla prostituzione di stato che fa SB, dagli appalti truccati,..continuo? L'argine della legalità poi vale per tutti e non solo per qualche sanpietrino contro le forze di polizie, le quali purtroppo per loro, incarnano e proteggono proprio questo Stato stesso dei privilegi di questi signori che alle soglie del XXI secolo fanno i riccastri alla donrodrigo. Le forze di polizia, dovrebbero si far eil Colpo di Stato, ma unendosi ai manifestanti contro i potenti! Questo se vogliamo parlare di violenza. se invece, come penso vale la pena di essere ragionevoli, allora insisto il "legno" non serve. Serve il rispetto delle leggi, PER TUTTI. Come sopra. Lui allora è il primo che deve prendere le manganellate? Ed essere riportato alla realtà dal legno? come dice la moglie, "aiutatelo, perchè sta male, preso dalla megalomania". La gente è convinta di potere fare di tutto, perchè lui vive cosi. un pò come le rockstar drogate i cui fan si sballano di droga. pensando di poter fare vita di rockstar. Non è cosi. Rifletteci bene per favore.
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Falcon 4 Allied Force Anti-Aliasing bug!
Canadair replied to DirtyHarry_ZA's topic in Falcon 4 Series
A solution is to use nhamcer and save a profile for F4. start with the profile selected, and then alt-tab to windows, disable AA and go back to game. It should open the arming screem althoguh with no airplane picture. I use this procedure on FF5 and it works. Haven't tried with F4AF -
Dall'ultimo rigo in su. Invece se ne deve parlare eccome, mi sembra che non se ne parli abbastanza!, E'un altra bugia che ignorarlo sia meglio. Con la connivenza e l'ignoranza SB, come lo chiami tu, ci sta riempendo di ridicolo ed ha trasformato l'italia nel suo sultanato personale, con tanto di diritto di ius primae noctis. La tortura senza virgolette non è MAI accettabile, e non è una questione di buonismo. Oltre ai manganelli dovrebbe luccicare il buonsenso, il contenuto culturale, il rispetto ed un progetto sociale che non sia l'arricchimento di alcuni e dei loro amichetti. Il progetto sociale che aveva la Buonanima che rispetto , quella che rispettava il TUO FDG, prima che la destra , quella vera, quella sociale, quella dei lavoratori non si smutandasse per i plutocrati del PDL. Manganelli anche contro i ladri, contro gli inquisiti al parlamento contro coloro che rubano i soldi pubblici, contro quelli che si accompagnano con le minorenni, contro coloro che vogliono la NOSTRA Italia come podere personale. A ROMA, quella ROMA, la TUA ROMA, LA NOSTRA REPUBBLICA ROMANA caro X-ray, certa gente faceva brutte fine, già allora. Interessante poi il tuo comemnto sulla "perquisa" i per i capelli lunghi, (come se questo giustificasee la perquisa) e poi interrotta per la tessera del FDG, (come se questo giustificasse la fine della perquisa stessa!) Ma siamo fuori? e poi questi discorsi tipo "..la pena capitale sarebbe troppo sbrigativa e la sofferenza della tortura non sara' mai abbastanza paragonabile a quella provata dalle vittime che si vedono cancellare l'infanzia,l'adolescenza,la vita." Benvenuti all'avanzato concetto sociale del "dente per dente, occhio per occhio". Fantastico all'inizio del XXI secolo. E non è buonismo, ma ragionevolezza umana, se poi volete fare la bestie, per favorefatelo altrove. E su una nota finale. Non se la sono cercata e non se la sono voluta. Il diritto di manisfestare resta legittimo, e mentre è magari vero che alcune frange estremiste hanno "devastato" la proprietà degli onesti "signori", (lasciamo perdere, che qui si si potrebbe scivere un libro su queste righe..) è pur vero che la vergogna di bolzaneto, e l'irruzione alla DIAZ, ed è provato al di là di ogni dubbio, sono state ragionevoli come l'uso delle atomiche per stanare i guerriglieri. ed infatti è questo che vorrebbero fare tanti neo-con, tanti ..(fascisti stavo per scrivere, se non insultassi la serietà e l'umanità del fascismo come concetto filosofico).. tanti semplicemente sfruttatori, plutocrati, con il senso sociale e la progettualità dei nobili del medioevo. Quindi niente tortura per chi manifestava pacificamente , fino a prova contraria, come previsto e consentito dalle vigenti leggi. O esistono due leggi diverse? ed anche per i devastatori o i violenti, esistono procedure specifiche. Si arresta, si processa, se necessario si punisce, non c'è bisogno ne è accetabile MAI prendere a botte o torturare qualcuno, qualunque cosa abbia fatto. Non è previsto, non è bello, non è ragionevole. Le leggi ci sono proprio per dimunire e disciplinare la violenza dell'uomo sull'uomo. E ci ricordiamoa nche, o PUNITORI, che la legge prevede una pena rieducativa e non punitiva. Il PUNITORE sta bene nei fumetti dove appartiene In uncerto senso l'omicidio di Carlo Giuliani, avvenuto da parte di un poliziotto inesperto, contro un manifestante che dava segni di violenza a quantos embra è perfino più tollerabile essendo avvenuto nel "caldo" della mischia dello scontro di piazza. Invece le torture e le violenze dels eguito sono state freddamente e scientemente pianificate e realzzate. e poi nota conclusiva, . spiegami X, ma tu cosa ci guadagni? Mi spiego: industrialotti, imprenditorucoli, papponi + o - grandi hanno un diretto vantaggio dal supportare SB. Ma tu? cosa ne ricavi, cosa credi di ricavarne? visto che sono di ricavo si può parlare, dato che non c'è alcuna ideologia da supportare o nella quale credere nei programmi del nano