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Croazia, 8 Febbraio 1945 Dieci Fiat CR.42LW tedeschi della Stab e della 2/NSJGr7 (Nachtschlacthjagdgruppe, traducibile più o meno come Gruppo da Assalto Notturno) decollano dall'aeroporto di Agram-Gorica per una missione anti-partigiani a nord ovest di Sisak. Ad alcuni chilometri a sud-est della loro base, i Fiat vengono intercettati dai P-38J del 14th Fighter Group ed impegnati in combattimento. Alla fine risulteranno abbattuti quattro CR-42LW: tre dai Lightining ed uno da fuoco a terra. Tuttavia, due caccia americani non rientrano, ed uno di essi viene dichiarato abbattuto da uno sconosciuto pilota tedesco. Se questo fosse vero, il nostro Falco sarebbe l'ultimo caccia biplano della storia ad aver abbattuto un aereo nemico in combattimento. Alcune note sul CR-42LW (si, lo so, le conoscerete già... ma le scrivo per "allungare il brodo"... ) Questo allestimento fu derivato dalla precedente variante CR-42CN, ed ordinato dai tedeschi nel 1943-1944. Lo LW differiva dal CN per i seguenti dettagli: - sistema di controllo del passo dell'elica con riscaldamento elettrico; - ogiva simile a quella dei G-50bis; - manetta dell'alimentazione con corsa invertita secondo gli standard tedeschi (e non solo...); - carenature delle ruote ridotte o eliminate; - spegnifiamma sugli scarichi dei motori e sulle bocche da fuoco delle armi; - strumentazione "Microtecnica" con simbologia e caratteri tedeschi; - pneumatici di sezione maggiore; - attacchi alari per bombe tedesche da 50kg; - ricetrasmittente FuG.17 e risponditore IFF FuG.16 - apparati di radionavigazione. Formalmente i 63 esemplari ordinati ricevettero i Werk-Nr.100001 - 100063, mentre per il costruttore erano dei Serie XV. Permangono alcuni dubbi sul fatto che tutti gli esemplari fossero costruiti ex-novo, oppure tratti dall'ultima commessa per la Regia Aeronautica (152 esemplari, poi ridotti a 122, con MM.90801 a 90922). Gli aeroplani furono immessi in servizio nello NSJGr9 che operò contro le teste di ponte Alleate ad Anzio, sino all'aprile del 1945, e nel sunnominato NSJGr7 che operava in Iugoslavia contro le forze del Maresciallo Tito. Note sul 14th Fighter Group. (allunghiamo, allunghiamo... ) Attivato il 15 Gennaio del 1941 sull'Hamilton Field in California, fu equipaggiato dapprima con i P-40 ed i P-43 Lancer, per essere poi convertito sui P-38. Tra l'Agosto ed il Novembre del '42 fu dislocato in Inghilterra, sulla base di Atcham, per poi operare in Nord Africa per tutto il 1943. A Dicembre è in Italia, dapprima sulla base di Triolo, poi a Lesina ( entrambi nei dintorni di Foggia) fino al 1945, dove fu "disattivato" il 9 Settembre '45. In Italia operò in una miriade di ruoli: dalla caccia al mitragliamento, supportando anche lo sbarco Alleato nella Francia del Sud nel 1944. A guerra conclusa fu riattivatto in patria dal novembre 1946 all'Ottobre 1949, ed equipaggiato con i P-47 e gli F-84G. Infine fu mobilitato per l'ennesima volta nel 1955, ridesignato 14th Fighter Group (Air Defense), assegnato allo Air Defense Command ed equipaggiato con gli F-86. Il 14th Group era costituito dagli Squadrons 37th, 48th, 49th, 50th (quest'ultimo attivo solo dal 1941 al 1942). Il 37th Squadron fu l'unico a rimanere operativo dal 1955. Durante la permanenza in Italia, si avvicendarono tre comandanti: Col. Oliver B. Taylor, Col. Daniel S. Campbell , Col. Thomas B. Whitehouse Io, in tutta onestà, non ero a conoscenza di questa vicenda, ma vorrei condividerla con voi. Anche perchè non ho fatto ulteriori ricerche (il tempo è tiranno ultimamente...) perciò chi ne sa di più si faccia sentire! Ciao!
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Grazie Erikgen!!!
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Grazie di "Q"uore ragazzi!!! Ultimamente, causa impegni varii e tanto, troppo studio, la mia presenza equivale a quella di uno spettro... Mau, ho un paio di ideuzze per alcuni approfondimenti... con un pochino di tempo vedo di buttarli giù e pubblicarli. Grazie ancora! Ciao a tutti!
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Con un discreto ritardo, auguri Aleks!
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Auguri... e scusa per il ritardo...
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Complimenti per le foto Dysko!
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Spitwulf replied to Dave's topic in Thirdwire: Strike Fighters 1 Series - General Discussion
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Spitwulf replied to Dave's topic in Thirdwire: Strike Fighters 1 Series - General Discussion
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View File F3H-2M - Royal Dhimari Navy - No.861 Sqn -----------McDonnel F3H-2M Demon Royal Dhimari Navy----------------------- What-if skin for SFG, WoV and WoE for FoxMonter and Column5 Demon. Tested in SF1 Gold, WoV and WoE, not in SF2 and WoI. Skin resolution: 1024x1024 ----------------------Notes-------------------------- Late camo for Dhimari Demon (Royal Navy style...), and modified decals.ini. Please, see the readme for installation instructions and other stuff. ------------------Credits----------------------------- F3H-2M model by FoxMonter and Column5 Templates by FoxMonter Thanks! Special thanks to Spillone104 and NGHENGO. ------------------Legal Stuff-------------------------- This skin is release under Freeware Licensing aka Fair User Terms. For more informations, check this topics: http://forum.combatace.com/index.php?showtopic=26131 Spitwulf Somewhere in North Sardinia, Italy March 2010 Submitter Spitwulf Submitted 03/04/2010 Category Fictional/What If Skins
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Spitwulf replied to Dave's topic in Thirdwire: Strike Fighters 1 Series - General Discussion
Imperial Parani Air Force 1935-1945 : the Hawk-75A Picture from the Imperial War Archives of Paran (Mohawk IV 3 SAAF skin by LloydNB) Testing early markings... just for fun. -
La storia del Thunderbolt in naftalina la conoscevo anch'io... Ricordo solo che era conservato in un museo, e che faceva parte di un nutrito stock che gli USA inviarono all'allora Jugoslavia di Tito, per evitare che la nazione balcanica finisse, in toto, nell'orbita Sovietica. (e difatti, Tito inaugurò il cosiddetto "Terzo Polo") In effetti è strano che un'aereo possente come lo Jug sia stato messo da parte molto velocemente, appena finita la Guerra. In Corea si sarebbe potuto usare al posto del Mustang, nel ruolo caccia-bombardiere, e forse ci sarebbero state molte meno perdite di uomini e mezzi. Si, lo so, non aveva la finezza aerodinamica e le prestazioni complessive del P-51D... ma nel supporto tattico valeva il doppio. In Italia, nel suo breve intermezzo in attesa degli F-84G, non fu particolarmente amato, sembra, nè dai piloti nè dal personale di terra. Tutto sommato giocò un ruolo di secondo piano in molte aviazioni post-belliche che lo ebbero in linea. Un vero peccato per una macchina così "esuberante". E peccato anche che il suo epigono, lo XP-72, sia rimasto un prototipo... ma questa è un'altra storia!
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Trovato... questo devo essermelo perso... Il Convair Model 49. http://www.aviastar.org/helicopters_eng/convair-49.php Riguardo all'Enforcer, si trattava, appunto, di una ricostruzione e rimotorizzazione del vecchio Mustang. Non era nemmeno la prima, visto che nel dopoguerra alcune aziende aeronautiche minori, acquistarono i surplus e diedero vita ad un notevole filone di esemplari revisionati ed aggiornati. Un'esempio è la Cavalier Aircraft Corporation, che se non ricordo male, fu la prima a proporlo con un turboelica. Alcuni furono trasformati in biposto (senza il passeggero sono quasi indistinguibili). Oltre agli usi civili (ed eventuali commesse governative), il target erano le aviazioni che non potevano permettersi null'altro che aerei del genere. Molti dei P-51D finiti in Sudamerica furono aggiornati (turboelica escluso) e servirono fino alla fine degli anni '60. (Guerra del Calcio docet). Deve essere anche per questo che il P-51 non rischia l'estinzione... Un link veloce veloce... http://en.wikipedia.org/wiki/Cavalier_Mustang Il PA-48 http://en.wikipedia.org/wiki/Piper_PA-48_Enforcer EDIT: Il ripassino m'è servito: il Turbo Mustang è alla base del Piper Enforcer... mi ricordavo fossero due progetti paralleli.
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E si, uno scenario del genere su WoX non sarebbe davvero il massimo... Sarebbe più gratificante infilarsi nelle strette gole Afghane con un A/B-26K, un Bronco, uno SPAD, o, perchè no, con un Piper Enforcer. Rientrando nella vita reale, e come già anticipato da Mau, gli USA stanno rispolverando vecchie specifiche COIN che si ritenevano cadute nel dimenticatoio. Per quanto riguarda il teatro Iracheno (ma che si adatta anche a quello Afghano e a qualunque conflitto asimmetrico), si sta pesando ad un piccolo monomotore della classe dei Pilatus/Texan II o dei Super Tucano. Sembra che il Pentagono abbia dato il via ad una fly-off competition tra diversi modelli esistenti e che abbia già registrato la designazione AT-6C per il Texan II. Che sia giunto il tempo per una nuova specifica LARA? A titolo di curiosità, una semisconosciuta US Aircraft Corporation, ha fatto volare un piccolo aeroplano designato A-67 Dragon, creato e sviluppato proprio per le esigenze di controguerriglia. Dietro a tale progetto ci sarebbe l'Ing. Joseph Kovacs, a suo tempo nel team che ideò il Tucano.
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Auguri Gabriele! E scusa per il ritardo...
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Senza troppi giri di parole: questi sono matti da legare! Questa proposta l'avevo sentita neanche troppo tempo fa, ma speravo in una delle solite boutade italiche... Privatizzare un Ministero come la Difesa? Ma che scherziamo?! Va contro ogni legge della scienza politica (oltre che della decenza umana..., e sono sicuro che non sia nemmeno troppo a rigor di costituzione. Quì siamo al limite dello scardinamento dei principi base dello Stato Moderno... Per Dio! L'unico momento storico durante il quale la difesa era "privatizzata" è stato il Medioevo... allora è vero che stiamo diventando un feudo! Povera Italia di dolore ostello...
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Devo ammettere che il Blohm und Voss 141 ha il suo fascino... Avevano intenzione di farne derivare un assaltatore / bombardiere in picchiata, il BV-237. (Vedi link http://www.luft46.com/bv/bv237.html ). Tra i tanti progetti (molti dei quali con la formula asimmetrica), la Blohm und Voss si occupò anche di un'altra interessante macchina : il BV-155 (ex Me-155), in pratica un 109 riprogettato e adattato come hohenjager, caccia da alta quota. Ok, ora sto divagando...
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In tema di effetto di coppia, su due piedi ricordo la soluzione utilizzata sul Corsair: la deriva leggermente disassata. Oppure il sistema delle eliche controrotanti, o ancora i due motori con senso di rotazione inverso come sul P-38.
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Dai questa è facile... su ragazzi!
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Dei nuovi nessuno... peccato... Comunque per il caso segnalato da "mastru" Erikgen la cosa era dovuta dal fatto che il motore del Saetta ed i Merlin montati sulle primissime versioni degli Hurricane e degli Spitfire avevano il carburatore (i Mk I di entrambi i caccia e credo anche la Mk II dello Spit), di per se molto sensibile ai G negativi. Al contrario i DB-601 degli Emil erano alimentati ad iniezione e non avevano problemi di sorta. Oddio, che poi pensandoci bene, sono cose che sapete anche voi... ma almeno si discute di qualcosa. Ciao!
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Questa la so, ma non rispondo perchè so che barerei... Ne abbiamo già discusso, vero Mau? Giro la domandina anche ai nuovi arrivati, così si fa un pò di discussione... Ciao!
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Salve ragazzi, sono contento che il mio post vi sia piaciuto! Alla prossima, ciao! (scusate, vado un pò di fretta oggi )
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Irnerio Bertuzzi, nacque a Rimini il 9 ottobre 1917, e, conseguito il diploma presso l'Istituto Tecnico Valturio, fu ammesso all'Accademia Aeronautica di Caserta, Corso Sparviero 1937-1940 Sezione B. (Per dovere di cronaca, i diplomati del suddetto corso meritarono in guerra 3 Medaglie D'Oro, 156 d'Argento e 119 di Bronzo al Valor Militare.) Bertuzzi si dimostrò propenso alla navigazione e all'orientamento, perciò, a corso ultimato, fu assegnato al 32° Stormo B.T. di base in Sardegna tra gli aeroporti di Alghero e Cagliari-Elmas. In seno a tale reparto portò a termine diverse azioni di guerra, ed ebbe anche il tempo di frequentare un corso di navigazione strumentale in Germania. Nel 1941 lo Stormo fu trasferito a Bologna-Borgo Panigale, per essere riequipaggiato con gli S.84. In questa sede si decise di convertire l'89mo Gruppo (228ma e 229ma Squadriglia) come Gruppo Aerosiluranti, perciò uomini e mezzi vennero trasferiti sull'aeroporto di Napoli-Capodichino, sede del 2° Nucleo Addestramento Aerosiluranti. Bertuzzi si troverà a proprio agio nel suo nuovo ruolo, tanto da divenire un ottimo pilota aerosilurante. Per le sue azioni sarà decorato con due Medaglie D'Argento e una di Bronzo al Valor Militare, e quattro citazioni sui bollettini di guerra. La carriera del giovane ufficiale subisce una svolta decisiva dopo il fatidico 8 Settembre '43, in quanto Bertuzzi risponde al Bando del Colonnello Botto (il famoso "Gamba di Ferro"), e si unisce alla ANR. Dopo varie traversie, ed il nulla osta della Luftwaffe, nasce infatti il Gruppo Autonomo Aerosiluranti, intitolato a Buscaglia (che si credeva caduto in azione a Bougie, il 12 Novembre 1942). Il Tenente Bertuzzi si trova così sotto il comando di Carlo Faggioni, ed ha l'onore di poter guidare una delle tre Squadriglie che formano il Gruppo (le altre due sono comandate dai capitani Chinca e Valerio.). Il Gruppo giura fedeltà alla Repubblica Sociale il giorno 8 Febbraio '44, e riceve la Bandiera di Guerra (che era quella del 36° Stormo). Ad un mese di distanza dal giuramento, una parte del Gruppo venne inviata sull'aeroporto di Perugia-S.Egidio per contrastare gli sbarchi alleati ad Anzio. Il 10 Marzo Bertuzzi e Faggioni silurarono ed affondarono due piroscafi alla fonda. Un'ulteriore azione fu ripetuta il giorno 14, con 7 S.79, e portò alla distruzione di diversi mezzi da sbarco e naviglio di vario genere, ma due Sparviero furono abbattuti (Ten. Balzarotti e Ten. Teta). Dopo tale attacco le basi-trampolino degli aeerosiluranti furono bombardate dagli Alleati, ed il Gruppo fu rischierato a Lonate Pozzolo. Bertuzzi uscì indenne dalla strage che si compì il 6 Aprile, quando 13 S.79 diretti a Perugia, vennero intercettati dai P-47 americani. Quattro S.79 furono abbattuti in fiamme, ed i restanti nove danneggiati in maniera tanto grave da atterrare su diversi campi di fortuna. La notte del 10 Aprile, Bertuzzi era di nuovo in volo, assieme a Faggioni, a caccia di naviglio nemico. La formazione era di 4 velivoli (Faggioni, Bertuzzi, Sponza, Valerio), ed il convoglio alleato fu attaccato per primo da Bertuzzi, che sganciò il suo siluro su di un cargo da 5.000 tonnellate. La reazione contraerea fu durissima, e l'aereo di Faggioni fu colpito ed eplose in volo, mentre Sponza fu costretto ad ammarare con l'aereo in fiamme. Anche l'aereo di Valerio subì danni ingenti, tanto da precipitare durante il volo di ritorno, schiantadosi in località Medesano, presso Salsomaggiore Terme. L'unico ad uscirne indenne fu Bertuzzi, assistito ancora una volta dalla sua buona stella. In pochi giorni il Gruppo era stato distrutto, ed aveva perso il suo carismatico Comandante, ma non la voglia di combattere. Con i ranghi nuovamente al completo, ed il nuovo comandate Cap. Marino Marini, ci si preparò ad un'azione eclatante, ardita, pericolosissima: l'attacco alla Rada di Gibilterra. L'azione fu pianificata con molta cura, e Bertuzzi, che si era dimostrato a suo agio nell'oscurità degli attacchi notturni, fu incluso tra gli equipaggi che avrebbero partecipato. Aerei e personale furono trasferiti sulla base di Istres, da dove, nella notte del 4 Giugno '44, si involarono 10 S.79. Gli aerei non volavano in formazione serrata, ed il primo a raggiungere Gibilterra fu proprio Bertuzzi, seguito a breve intervallo di tempo da tutti gli altri. L'attacco fu rapido e ben otto siluri andarono a segno, mentre le assonnate difese costiere furono prese di sorpresa. Nessun danno fu causato alla formazione attaccante, ed i tre aerei che presero terra nella neutrale Spagna (uno ammarò al largo di Barcellona), lo fecero per problemi tecnici o esaurimento del carburante. Fu un successo tanto insperato quanto inutile ai fini della guerra. Fu, in pratica, un'azione dimostrativa... Tornando a Bertuzzi, egli continuerà a servire con il Gruppo Aerosiluranti nei suoi trasferimenti nell'Egeo e sull'aeroporto di Eleusis, presso Atene. Con l'approssimarsi della fine della guerra in Italia (e non solo), il Gruppo Aerosiluranti, fu progressivamente messo a terra. A guerra finita, Bertuzzi fu radiato dai ranghi della nuova Aeronautica Militare, e trovò impiego nel 1949, presso l'Alitalia. Con la compagnia di bandiera volerà soprattutto in Sud America, ai comandi di un DC-6. Enrico Mattei Nel 1957, Bertuzzi conobbe Enrico Mattei, del quale divenne amico fidato, pilota personale e comandante della flotta aziendale. Mattei stimava le doti aviatorie e umane di Bertuzzi, tanto da chiudere un occhio sul passato del suo amico. Qualcuno rimproverara a Mattei l'amicizia con un ex-repubblichino, ma egli era solito rispondere che si volava sicuri "perchè Dio non può avercela contemporaneamente con un fascista ed un partigiano!". Il 27 ottobre 1962 a Bascapè (Milano), il tragico epilogo della vicenda umana del Capitano Irnerio Bertuzzi. Il Morane-Saulnier 760 Paris, marche I-SNAP, in volo da Catania-Fontanarossa a Milano-Linate, squarciò la fitta pioggia che cadeva e si schiantò al suolo, in mezzo ad un filare di pioppi. Nell'impatto, oltre a Mattei e Bertuzzi, morì il giornalista statunitense William McHale. A quella data, Bertuzzi aveva totalizzato qualcosa come 11.260 ore di volo, di cui più di 600 sul Morane-Saulnier. il Morane-Saulnier 760 http://it.wikipedia.org/wiki/Morane-Saulnier_MS.760_Paris Pur senza dilungarmi sul caso Mattei, penso sia doveroso aggiungere quanto segue: in un primo momento la morte di Mattei fu considerata e archiviata come un incidente di volo dovuto ad errore del pilota (persino secondo l'inchiesta svolta dall'Aeronautica Militare). Tuttavia, già all'epoca si era certi, quasi sicuri, che Mattei fosse rimasto vittima di un attentato, perpetrato da non meglio precisati avversari (qualcuno all'ENI? Le Sette Sorelle?). Negli anni a seguire, molte persone hanno fornito svariate rivelazioni sul caso Mattei (persino alcuni pentiti di mafia) e tutte sposavano la tesi dell'attentato,, ma solo pochi anni fa, nel 2003, il sostituto PM di Pavia, Vincenzo Calia, ha riaperto l'inchiesta. Alla luce dei nuovi metodi di indagine, si è finalmente giunti alla definitiva certezza dell'attentato. Dopo nuove analisi, si sono riscontrate traccie di esplosivo "Compound-B" tra i resti dell'abitacolo, in prossimità dei comandi del carrello. La quantità esigua della carica, 100 grammi, è stata stimata bastevole nell'uccidere o ferire gravemente gli occupanti, senza per questo distruggere in volo il bireattore Morane. Inutile dire che molto difficilmente si arriverà a scoprire i mandanti e gli esecutori (magari nel frattempo passati a miglior vita...), ed il Caso Mattei, rimarrà uno dei tanti misteri italiani.
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Oelà Justy! Per quanto ne so io il G-91 non era compatibile con i Sidewinder... comunque la faccenda è facilmente risolvibile! Apri il file G91R4_Data.ini e vai alle sezione Weapon Stations. Troverai questa linea in ognuna delle stazioni: AllowedWeaponClass=BOMB,RP,FT,ARM,TER Ti basterà aggiungere IRM alla lista ed il gioco è fatto! Ricorda di inserire una virgola di separazione tra le varie sigle degli armamenti. Lascio a te il compito di verificare quali stazioni sono più "adatte" agli AIM-9 e modificare il loadout.ini di conseguenza. P.s. fai sempre una copia di backup di tutto quello che modifichi! Spero di esserti stato d'aiuto. Ciao! EDIT: battuto sul tempo... ha già risposto frontmann!
